Dopo anni di abbandono, Rocca delle Caminate è nuovamente diventata protagonista di un sostanziale progetto di restauro: l’intervento è stato finanziato per €. 3.300.000,00 dalla Regione Emilia–Romagna (fondi provenienti dall’Unione Europea) e per € 1.415.000,00 dalla Provincia di Forlì-Cesena.
I lavori sono stati eseguiti dal raggruppamento temporaneo di imprese CONSORZIO FRA COOPERATIVE DI PRODUZIONE E LAVORO CONS.COOP. Soc. Coop, il quale ha indicato come imprese esecutrici dei lavori il LABORATORIO DEL RESTAURO S.r.l. e la società ADRIATICA COSTRUZIONI CERVESE Soc. Coop. Lo stesso consorzio, incaricato della progettazione definitiva ed esecutiva dell’opera, si è avvalso per il recupero funzionale del castello di un team di progettisti riuniti in associazione temporanea (R.T.P.) e coordinati dall’arch. forlivese Raoul Benghi.
Il recupero funzionale della Rocca è stato necessario per ridefinire gli spazi e riconfigurare le gerarchie delle destinazioni d’uso: sala convegni, aule di ricerca, uffici per attività di promozione industriale e spazi riservati ai ricercatori. Il nuovo schema distributivo funzionale è costituito da un organismo a blocchi omogenei che garantisce i collegamenti, mantenendo distinti gli ambiti e le superfici di competenza delle varie attività nel pieno rispetto del bene culturale, attraverso la sua conservazione, tutela e valorizzazione.
Con il recupero funzionale del fabbricato si è configurato un nuovo elemento architettonico di collegamento tra i tre principali corpi di fabbrica (foresteria, torre e “corpo del grande salone”) utilizzando un tessuto connettivo chiuso, una corte sicura, protetta e confortevole. Lo schema distributivo definito nell’ambito dell’intervento di restauro del castello prevede un riordino dei collegamenti orizzontali e verticali predisponendo nella torre il collegamento verticale di congiunzione tra il camminamento del perimetro merlato e l’accesso diretto alla terrazza panoramica della copertura, mentre lo spazio interstiziale tra i tre corpi di fabbrica (piccola corte) diventa un connettivo trasparente (una serra o un patio) e contiene i collegamenti orizzontali: ampi ballatoi su doppio volume.
Dalla corte principale si accede al corpo foresteria e agli uffici adibiti ad attività di promozione industriale, mediante un’ampia apertura centrale. In fondo, sulla destra, attraverso il grande portale di’ingresso si accede alla sala convegni passando da uno spazio filtro adibito all’accoglienza dei visitatori. In fondo, sulla sinistra, da una porta si accede al foyer (zona pozzo).
Dietro la torre tutti gli spazi interstiziali della piccola corte sono stati liberati dai volumi esistenti (tettoie, ballatoi e verande) e coperti da una vetrata continua, leggermente inclinata, posta ad una quota tale che risulta impercettibile dall’esterno e dalla corte. All’interno, l’antico pozzo costituisce un punto di eccezionale interesse, sia per la presenza scenografica dell’oggetto, che per l’importanza storico-testimoniale che riveste.
Il tema della trasparenza pervade tutto il progetto ed è proprio la trasparenza del vetro che crea il distacco dei tre corpi di fabbrica creando un “giardino d’inverno” un doppio volume, nel quale aleggiano i ballatoi aperti del piano primo. Il “connettivo trasparente” costituisce dal punto di vista architettonico e distributivo il nodo principale, un area articolata, che avvolge la base della torre e riveste risvoltando verticalmente il portale d’ingresso, costituito da un arco a tutto sesto tamponato, parte in vetro e parte chiuso dal portone ligneo originale restaurato e risalente al ventennio fascista.
Dalla zona reception si accede alla sala convegni, rifinita in modo essenziale e minimale. Al piano superiore sono collocate tre aule di ricerca, mentre, Il blocco uffici è posto nella parte meridionale del corpo foresteria e rispecchia la forma e la dimensione dei vani storici esistenti d’impossibile frammentazione per la presenza dei soffitti lignei decorati.